Michele è sempre stato così. Quando il giorno prima guardo le previsioni e sono sicuro che domani diluvierà, lui in modo secco e categorico mi risponde: Perfetto! Sarà ancora più epico!
Sorrido e mugugno: Si certo…e nella mia testa già mi godo il tepore delle coperte fino a tarda mattinata. Anche il weekend appena passato è andato così, la sera a bere qualche bicchiere in più di Braulio, al caldo, con i piedi nudi di fronte al camino. Fuori dall’Ostello Alpino di Bormio che ci ha ospitati ci sono 5°. E’ prevista pioggia durante la notte e neve sui principali passi, e lui…non vede l’ora.
Colazione abbondante, fuori piove, penso solo a quanta bresaola e scimudin devo portare a casa, lui si presenta davanti esclamando: Carico?! Dai che esce il sole.
Mi convinco di aver pedalato abbastanza per quel week-end e che oggi proprio potrei anche farne a meno. Così ci dividiamo, io a fare provviste per l’inverno e lui in sella, direzione Passo dello Stelvio.
Dopo le mie compere in centro prendo il furgone e mi metto in strada, chissà dove lo incontrerò. arrivo ai Bagni Nuovi, poco dopo i Bagni Vecchi, poi qualche tornante, supero le due gallerie, ed eccolo lì, solo e fradicio.
Oltre a me e lui nessuno, raffiche di vento lo fanno sbandare, lo affianco, abbasso il finestrino sapendo già cosa mi avrebbe detto: Che figata!
In effetti lo scenario era pazzesco, il nero dell’asfalto bagnato in contrasto con i prati ingialliti, la roccia scura che sfumava al bianco delle prime nevicate e poi lui, solo in mezzo a questo serpentone con la sua SB/03.
L’ho invidiato. Ancor di più quando è arrivato in cima, con un po’ di neve sullo sterzo e un sorriso sulla faccia difficile da descrivere.