Siamo partiti il 26 marzo da Milano direzione Marrakech con rientro previsto il 1 Aprile. Una settimana (5 giorni + 1 di trasferimanto da Marrakech ad Agoudal nostro punto di partenza ) per percorrere 500 km circa ( dal percorso originale di 455km abbiamo deviato in un paio di occasioni per escursioni verso luoghi interessanti ) e 5900mt di dislivello.

Eravamo 4 amici Simone, Paolo, Marco ed io, due gravel, una ciclocross ed una coraggiosa granfondo.

Partenza da Agoudal arrivo a Marrakech in 5 tappe da 100km in media l’una. Il 40% del percorso su strade sterrate ed il resto su asfalto. L’intero percorso è fattibile su bici gravel anche se in un paio di occasioni un’ammortizzatore anteriore sarebbe stato apprezzato.

C’è chi viaggia per pedalare e chi pedala per viaggiare e noi apparteniamo alla seconda categoria, nel senso che abbiamo preferito avere ritmi più lenti che però ci consentissero di conoscere, esplorare, permetterci deviazioni ed annusare i “profumi” dei luoghi attraversati. Abbiamo sempre dormito nelle cosiddette “casbah” o strutture ricettive del luogo, le escursioni termiche in questo periodo sono tali che abbiamo preferito evitare le tende ed inoltre abbiamo viaggiato più leggeri.

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Diversi sono i luoghi di interesse che abbiamo incontrato; la partenza da Agoudal e la strada che porta verso le gole del Dades è strepitosa ( R704 ) piena di canyon e paesaggi mozzafiato, la strada è sterrata ma fattibile soprattutto in salita, quando scende è altrettanto bella ma più stancante per le vibrazioni. L’altura rende l’aria tersa e fresca, perfetta per la lunga pedalata che termina nelle gole del Dades, famose in tutto il Marocco per la loro maestosità.

Fin dalla progettazione del viaggio abbiamo cercato di evitare il piùpossibili le statali più trafficate e questo ci ha permesso di trovarci in veri e propri deserti pietrosi tanto belli quanto isolati. Un meraviglioso scenario da film western è quello che abbiamo trovato al km 117, deviando a sinistra per evitare la N10 e proseguendo lungo la Valle delle Rose.

Altra tappa interessante è stata a Ait Ben Haddou ma in generale tutto il tracciato che abbiamo impostato attraversa alcune delle zone più belle del medio atlante e per ben due volte abbiamo valicato l’Atlante ed i suoi paesaggi sontuosi.

Il Marocco che abbiamo attraversato si presta bene al cicloturismo, non è difficile trovare da dormire e mangiare ( a parte nelle zone desertiche ) ed i prezzi rimangono molto contenuti ( Marrakech è sicuramente la più cara rispetto al resto ). Si possono scegliere percorsi sia per bdc che mtb che gravel.

I marocchini sono ospitali e gentili con i cicloturisti, e più di uno ci ha detto di apprezzare molto chi sceglie i viaggi lenti rispetto alle masse sui bus che scendono comprano e se ne vanno…

Sono stato tre volte in Marocco ma mai come dalla bici ho visto tutta la sua bellezza, i suoi colori e paesaggi è proprio vero che la lentezza aiuta la scoperta.

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