La testa della forcella realizzata a mano senza parti prefabbricate è stato un segno distintivo di tutta la produzione Stelbel. La sua costruzione è lunga e impegnativa, un esempio di grande capacità artigianali . Seguendo alla lettera le indicazioni di Stelio Belletti è stato possibile reintrodurre questo dettaglio caratteristico nella produzione di modelli classici Stelbel.
Il suo disegno è cambiato più volte nel corso degli anni, e si distingue in almeno 5 diverse generazioni oltre a diverse realizzazioni speciali.
Saper riconoscere la generazione di testa forcella è il modo più semplice di identificare il periodo di costruzione di un telaio Stelbel.
Una premessa importante: La descrizione e la datazione delle generazioni è estremamente accurata e verificata da numerosi controlli incrociati, ma data la costruzione completamente artigianle e mai seriale di telai Stelbel esistono eccezioni e casi particolari. Inoltre, l’introduzione di una nuova generazione di teste forcella non esclude completamente la costruzione in parallelo di teste forcella di generazioni precedenti.
Prima generazione 1973 – 1977
La prima versione della testa forcella costruita da Stelio Belletti non presenta nessuna lettera o logo inciso o punzonato sulle facce laterali. Sono forcelle che si presentano spesso con saldature non limate e con adesivi recanti il logo con quadrifoglio applicati sulle facce laterali della testa, che possono essere concave o piatte di forma circolare e saldate verticalmente, perpendicolari al terreno. A partire dal 1976 le saldature iniziano ad essere limate e le facce della testa inclinate.
Seconda generazione 1977 – 1982
Introdotto sui modelli Integrale a partire dal 1977. Si presenta con facce esterne della testa inclinate. Una lettera “S” di forma arrotondata è incisa oppure stampata sulle facce esterne della testa. I rinforzi presenti sulla parte superiore ed interna dei foderi forcella possono essere a vista oppure interni al fodero stesso applicati con saldatura a punti.
E’ stata la generazione più longeva, ha caratterizzato i modelli Stelbel fino agli inizi degli anni 80, probabilmente fino al 1982. Questa è anche la versione utilizzata sul modello Integrale del 40° anniversario.
Terza generazione 1982 – 1984
A partire dal 1982 la forma dell’iconica “S” sulle facce cambia. Diventa più piccola e squadrata mentre le differenze in costruzione della testa sono poco percettibili. I rinforzi dei foderi sono sempre interni e non a vista. I diametri delle tubazioni usate per la costruzione sono leggermente più spesse.
Quarta generazione 1984 – 1987
Alla fine del 1984 viene introdotta la testa con facce convesse ottenute con stampatura di un foglio di lamiera d’acciaio. L’iconica lettera “S” è uguale alla generazione precedente
Quinta generazione 1986 – 1990
introdotta nel 1986. La tecnica di unione dei foderi forcella cambia radicalmente. I foderi vengono saldati direttamente al canotto forcella che è opportunamente rinforzato. Questo design era spesso usato per forcelle che accoglievano ruote da 650C o diametri minori.
Casi particolari
Spesso il metodo più ovvio per riconoscere un telaio Stelbel originale è l’iconica pantografia del tubo sterzo con outline dei caratteri tipici Stelbel disposti in verticale. Questo dettaglio però è stato introdotto nella sua forma finale e più conosciuta solo a partire dal 1978. Tutti i telai Stelbel costruiti fra il 1973 ed il 1977 non hanno il tubo sterzo inciso. Esistono comunque modelli Stelbel costruiti successivamente all’anno 1978 che non presentano il tubo sterzo inciso. In questi casi al posto dell’incisione veniva quasi sempre applicato l’adesivo con logo stile “quadrifoglio”.
Fra il 1977 e il 1979 si trovano alcuni esempi di quella che può essere definita la prima prova di incisione, ovvero con caratteri Stelbel in stampatello disposti in verticale, solo nel 1979/80 i caratteri incisi diventano definitivi e dello stile visibile ancora oggi sui modelli della linea classica.
Esiste inoltre uno stile di incisione particolare e poco usato che è stato introdotto insieme al modello Punta dell’est nel 1983, Si tratta di una stella a 4 punte con all’interno la lettara “S”. Questo design è stato usato fra il 1983 e 1987 quasi sempre su telai da cronometro.
Stelio Belletti ha sempre dato molta importanza al disegno del forcellino posteriore delle proprie realizzazioni. Negli anni sono state introdotte soluzioni particolari e piuttosto avanti con i tempi se paragonate alla concorrenza. L’evoluzione di questo particolare del telaio è sempre stato di interesse per Stelbel, che negli anni ha sperimentato soluzioni differenti a riguardo, di seguito una rassegna delle stesse.
Forcellino Integrale
Si tratta di un design unico Stelbel, una peculiarità che ha caratterizzato il modello di telaio Integrale fin dalla sua introduzione nel 1973 con successivo brevetto ufficiale del 1975. Si tratta di un classico forcellino Campagnolo 1010 sagomato e modificato per essere saldato sulla porzione finale bassa del posteriore orizzontale. Con questo disegno si è anche introdotto, su alcune realizzazioni d’epoca, il principio di forcellino auto-centrante e che quindi non prevedesse lo scorrimento del perno ruota. Il risultato si otteneva modificando profondamente la lunghezza del forcellino stesso, riducendo quindi la corsa possibile, oppure ricavando delle gole in un punto specifico del suo corpo per pemettere l’alloggiamento in posizione fissa e costante del perno ruota. Questo design è tuttora utilizzato per la costruzione del modello Integrale del 40° anniversario, ma nella sua versione più conosciuta che prevede lo scorrimento della ruota.
Forcellino Campagnolo 1010
Certamentel il modello di forcellino più comune per la costruzione di telai da corsa negli anni 70 e 80, è il modello di forcellino utilizzato anche sul modello Integrale, ma in questo caso mantenuto nella sua forma e abbinamento al telaio di tipo tradizionale, senza particolari modifiche. Introdotto sui modelli Strada e Strada Super a partire dal 1979, ed ancora oggi utilizzato sul modello Strada Super presente in gamma, anche se non più fornito da Campagnolo.
Forcellino Shimano SFR
Stelio Belletti viene ricordato anche per essere stato fra i primi costruttori ad utilizzare forcellini verticali. I primi esempi vengono fatti risalire al 1977 con l’introduzione in Italia del forcellino Shimano SFR. I telai con questo tipo di forcellino sono particolarmente rari perchè poco richiesti da parte della clientela dell’epoca, spesso abituata a forcellini che prevedessero la regolazione della posizione della ruota.
Forcellino SunTour
Un modello di tipo verticale, modello SunTour SDB-EF120 Spesso utilizzato per modelli Dynamic, Cronotime e Cronosquadra a partire dal 1983-84.
Forcellino Pista
Per i telai destinati all pista costruiti negli anni 70 sono stati principalmente utilizzati forcellini Campagnolo Pista, mentre con gli anni 80 sono stati introdotti anche forcellini pista Gipiemme.
Forcellino INOX
Per le prime costruzioni di telai in acciaio inossidabile venivano usati i canonici forcellini campagnolo in normale acciaio da bonifica, ben presto Stelio Belletti fece realizzare un forcellino su suo disegno in acciaio inossidabile, introdotto probabilmente a partire dal 1986. Realizzato partendo da una spessa lastra di metallo veniva tagliato al laser. Si ricavava sul suo corpo un alleggerimento a forma di lettera “S”.
ll marchio Stelbel, anche sotto il punto di vista grafico, è ricco di elementi caratteristici che hanno contribuito a creare interesse nei confronti di questi telai da corsa con un aspetto così diverso dalla concorrenza. Il classico logotipo a lettere unite è stato originariamente introdotto nella sua versione definitiva nel 1978. Non ha subito particolari variazioni fino ai nostri giorni, ma esistono varianti utilizzate nelle costruzioni precedenti a quell’anno.
Agli albori della produzione Stelbel, non erano disponibili adesivi dedicati, le marche erano semplicemente verniciate con l’ausilio di mascherature auto-prodotte. La scritta Stelbel campeggiava su tubo obliquo con lettere in stampatello.
Nel 1974 venne realizzata la prima serie ufficiale di decalcomanie Stelbel, presenti sui primi modelli “Integrale”. La scritta Stelbel del tubo obliquo era in stampatello ed inserita all’interno di un rettangolo bianco dai bordi arrotondati con alle estremità il tricolore Italiano. Su tubo sterzo, e a volte su tubo sella, era presente la prima versione del logo a “quadrifoglio”. Su di esso, le parole “Stelbel” e “Telai”, si incrociavano fra loro su asse orizzontale e verticale condividendo le rispettive lettere centrali “L”.
Nel 1976 venne introdotta la seconda versione di logo, che anticipava il disegno finale a lettere unite. Il design è molto simile all’attuale con con tratti molto più tondeggianti. Nella maggior parte dei casi questo logo è visibile in colore nero con outline di colore oro.
Con l’introduzione verso la fine del 1978 del logo definitivo non verranno più apportate modifiche rilevanti al design dello stesso, mentre la serie di decalcomanie ha negli anni subito aggiunte e modifiche di colore.
Il logo è nella maggior parte dei casi rappresentato in colore giallo con outline nero, oppure di colore bianco con outline nero. A partire dagli anni 80 vennero introdotto varie e diverse combinazioni di colore, le più note rimarranno quella di colore nero con outline giallo e blu con outline bianco, ma nche con varianti in verde e rosso.
Con l’introduzione di modelli Dynamic nei primi anni 80 apparirono ulteriori elementi grafici dedicati soprattutto per la serie di quei modelli.